1946 il voto delle donne

113 Quinta tappa: Università di Cassino e del Lazio Meridionale Ricordo di Tina Anselmi In corso di redazione del catalogo, in relazione alla tappa di Cassino, ricordiamo la scomparsa di TINA ANSELMI, nata a Castelfranco Veneto nel 1927 e lì mancata agli affetti e al paese il 1 novembre 2016 . Figura politica tra le maggiori ed esemplari nel panorama italiano ed europeo, di famiglia cattolica praticante, padre socialista, conobbe la persecuzione politica, la dittatura, le atrocità nazifasciste e la guerra. Partigiana “Gabriella” nella brigata Cesare Battisti, passò al Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà. I scritta alla Democrazia Cristiana (1944) partecipò attivamente alla vita di partito. Nel 1946 fu tra le tante attiviste minorenni che non poterono votare. Laureata alla Cattolica, insegnante elementare, impegnata nella CGIL e, dalla fondazione, nella CISL (1950), diresse il sindacato dei/delle tessili (1945-1948) e dei/delle insegnanti elementari (1948-1955); incaricata nazionale dei/delle giovani della DC (1958-1964); vicepresidente dell’Unione europea femminile. Entrata nel 1959 nel Consiglio Nazionale DC, e in Parlamento (1968-1992) partecipò a varie Commissioni (Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali). Sempre attenta alla sfera sociale e ai vissuti femminili, svolse un ruolo decisivo nell’introduzione del Servizio Sanitario Nazionale e per la Legge sulle Pari Opportunità. Tre volte Sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, prima Ministra italiana (29 luglio 1976), dello stesso per il governo Andreotti III e due volte Ministra della Sanità (Andreotti IV e V), dette un esempio altissimo di buone pratiche politiche, onestà e dignità della persona e del ruolo istituzionale. Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2 di Licio Gelli (1981-1985), guidò l’Italia, con coraggio e rigore, coerenza ai principi e ai valori costituzionali, fuori dalle pericolose secche per la democrazia, una seconda Resistenza che le inimicò la parte corrotta del paese e anche del suo partito. Questo, nel dire corale, le impedì di diventare la prima donna Presidente della Repubblica italiana. Al rito funebre nel duomo della città natale, presenziato dal vescovo di Treviso Gianfranco A. Gardin, erano presenti i Presidenti delle due Camere. Alla famiglia, il cordoglio di tutte noi. Tina Anselmi: Un disegno infantile del Progetto PAPocchio

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