1946 il voto delle donne

105 Quarta tappa: Dorgali, Sala Consiliare del Comune La pentola delle idee Nell’ambito della sua iniziativa 1946-2016 Dal diritto di voto al diritto alla vita, l’Associazione sarda ospita la MostraConvegno 1946: il voto delle donne, dedicando venerdì 7 ottobre (ore 19,00, Centro Culturale Via Veneto) ai tre documentari sottocitati, di cui ringrazia le registe per la messa a disposizione, e sabato 8 ottobre (Sala Consiliare del Comune, ore 17,30), all’incontro con il Comitato Tecnico della Mostra-Convegno, rappresentato da Maria Paola Fiorensoli (Presidente Associazione Il paese delle donne) e Maria Gabriella Guidetti (Archivia). In tema, motivazioni ed iter di un evento in progress che anche grazie a Raichinas e Chimas è ricco di materiali inediti e testimonianze di base; intervento storico tratto dal materiale esposto e presentazione del numero monografico de il Foglio de il Paese delle donne che funge da catalogo testuale. In programma, anche la presentazione del quaderno Dorgali 2 giugno 1946: Le donne raccontano il loro primo voto, la lettura di testimonianze significative tratte dalla ricerca nel nuorese e in parte confluita nella Mostra-Convegno. All’incontro partecipa Luisa Sassu (Anpi-Cagliari). La Presidente di Raichinas e Chimas, Nunzia Secci, coordina altri due appuntamenti della manifestazione dorgalese: Uscire dalla tutela, Il lungo viaggio verso la piena cittadinanza delle donne (15 ottobre, Sala Consiliare del Comune, ore 17,30), e Le mie donne, Il mondo poetico di Francesca Branca, con performance del Gruppo “Esserci” (22 ottobre, giardino casa Dore, ore 20,00). Testimonianze raccolte dall’associazione Raichinas e Chimas Maria Innocenza Giuseppina Amara detta Peppina Mereu Ticca (Mendoza – Argentina, 3 maggio 1924) Allora parlavamo fra amiche sul da farsi, discutevamo perché... non è che ne capissimo tanto di politica però eravamo tutte d’accordo che il re non aveva spina dorsale, si era fatto trascinare nella guerra e poi... non capisco quella cosa imperdonabile delle razziali! Ricordo in una trattoria, forse di Carbonia o in una di quelle città fondate dal Mussolini, la scritta Qui non si accettano né cani né ebrei ma dov’erano gli ebrei, mi chiedevo?... che brutti tempi! Non si poteva continuare così, era naturale che venisse la Repubblica. E per la Repubblica ho votato. Quel voto... una vera conquista per noi, per noi donne intendo... In quel periodo non era come oggi che le donne decidono, vanno e vengono, studiano e lavorano. Allora si usciva solo la domenica e nei giorni di festa e, all’imbrunire... a casa! Avrei voluto studiare ma le famiglie allora pensavano a far studiare i maschi. Sì, studiare per essere indipendente, avere uno stipendio. Non era avidità. Sentivo il bisogno di non dipendere dalla famiglia... era brutto dover chiedere, non mi piaceva. Ho subito frequentato un corso di taglio e ho lavorato fino al momento del mio matrimonio. Francesca De Serra detta Zizza ‘Serra (Dorgali 10 marzo 1924) Sono nata proprio il giorno in cui in paese hanno acceso le prime luci [elettriche]. Ho fatto le scuole elementari e fino alla seconda avviamento professionale. Ricordo bene il 2 giugno 1946, era una giornata di entusiasmo perché avevamo capito che c’era questo cambiamento... noi eravamo state condizionate! Mi ricordo, da bambine, che eravamo nella processione, ve- 4a tappa: Sala Consiliare, Comune di Dorgali e Centro Culturale di via Veneto

RkJQdWJsaXNoZXIy MjM0NDE=