1946 il voto delle donne

119 bo (nato da madre incapace e sola) che abbiamo allevato con grande amore. Ricordo che la figura femminile, in tutti gli ambienti sociali, era molto rispettata e considerata autorevole. La madre guidava l’economia della famiglia, la cura della casa e, con il marito, l’educazione dei figli. Ho votato nel 1946 per la Monarchia. Mio marito votò per la Repubblica. A Siracusa una buona parte del ceto medio era d’orientamento monarchico, come pure in alcune zone del Meridione ma non mancavano autorevoli voci dissenzienti e contrastanti. Ricordo che vi fu una notevole partecipazione al voto e molte giovani donne votarono per la Repubblica. I dati ufficiali delle votazioni furono: Monarchia 19.443, Repubblica 100.507. Affermo che dai primi del ’900 le donne siracusane erano in prima fila e pratecipavano alle manifestazoni pubbliche. Le più colte scrivevano sui giornali e dichiaravano con fierezza la loro appartenenza politica. Né venivano contestate o proibite dai mariti o da genitori e fratelli. Nel dopoguerra, due siracusane sono entrate nel 1° Consiglio Comunale: Rosa Gentile e Ada Meli. La prima era la Presidente delle donne cattoliche. Intelligente e acuta nelle sue osservazioni, interveniva con spirito critico e mai legata ad appartenenze partitiche. La seconda, era docente di Matematica, fedele agli ideali socialisti. Sempre presente nelle discussioni, dava il suo contributo con passione e intelligenza. Studiosa di letteratura e poetessa, apriva il suo salotto per incontri culturali, ospitando amici e personalità insigni dell’ambiente siracusano. Ricordo ancora la figura di Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare, che era il mio riferimento. • Fonte: FILDIS Agata Tricomi (Catania, 20 maggio 1922) Ho votato a Catania, avevo 24 anni e la tessera dell’Unione Monarchica, Comitato provinciale, n° 930230. Ero emozionata perché era la prima volta che si votava. Si votava per la Monarchia o la Repubblica. Il mio voto è stato per la Monarchia. Mi sono molto dispiaciuta quando è salita la Repubblica perché ci fu un imbroglio con i voti. Finalmente le donne hanno voce in capitolo. • Fonte: Fiorella Granà, Past President sezione FILDISCatania. Ndr. Nel materiale di ricerca anche testimonianze di chi non ha votato perché minorenne Es Maria Giorgetti (Filottrano [AN], 18 dicembre 1927) all’epoca agricoltrice. Ho saputo da mio padre che era socialista e ci teneva che tutte le persone di famiglia votassero e che votassero socialista. Anche se poi vinse la DC, qui voleva che si continuasse a votare a sinistra anche se eravamo già sposati. Nella mia famiglia erano tutti d’accordo che le donne votassero, però nel mio paese, Filottrano, non tutti erano d’accordo, in particolare erano contrari al voto delle donne anziane e alle suore di clausura accompagnate dal prete e dissero «ecco il gallo con le galline». Andò a votare mia madre e io curiosa andai a vedere dove votava. Mia madre era molto orgogliosa di partecipare attivamente. • Fonte: Carmelina Natale detta Rudy Sesta tappa: Siracusa, Fototeca siracusana

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