1946 il voto delle donne

118 1946: il voto delle donne nistrato il tetto della nostra casa. Sono sfollata con mia madre e mia nonna, mentre mio padre, in marina, era lontano. Ricordo che il treno che prendevo per Pisa era sovente mitragliato e che quando gli spari finivano andavamo tutti a ricaricare ciò che si era sparso, aiutare la gente, per poter ripartire più in fretta. Facevamo gli esami sotto le bombe. A ogni boato il professore sobbalzava. Era il 16 luglio 1946. Mi sono laureata infatti subito dopo aver esercitato il mio primo voto, a Genova, il 2 giugno. Ho appreso il mio diritto di voto dalle donne in famiglia, dai giornali, dai manifesti, dalla radio. C’erano molte discussioni intorno al voto. Gli uomini erano i più restii a votare la Repubblica. I più accaniti erano gli Assistenti che, all’archivio di Stato dove preparavo la tesi, cercavano di convincermi a votare Monarchia ritenendo l’alternativa «un salto nel buio». Rientrata a casa, le discussioni proseguivano con mio padre che essendo stato in marina era particolarmente ostile al re che accusava di aver abbandonando l’Italia ai Nazisti. Inizialmente, avrebbe voluto votare Repubblica ma si e poi convinto a votare monarchia. Mia madre era una grande lettrice ma si teneva lontana dalla politica e seguì le indicazioni di mio padre. Io invece ho votato Repubblica. Non ricordo precisamente con chi sono andata a votare, probabilmente con i miei genitori in una vicina scuola elementare. Ricordo invece i tanti manifesti della campagna elettorale, sparsi ovunque. Non ricordo comizi di donne. In famiglia non festeggiammo perché appunto i Savoia dovevano andare in esilio e anche perché in quel luglio è mancata la mia carissima nonna. Ho ricevuto proprio stamattina da un’amica che gestisce un albergo nel Trentino, dove sono andata in vacanza per tanti anni, la pubblicazione “Strenna Trentina” con un articolo sul voto, “2 giugno 1946”, che a 14 riporta un dato interessante: il Trentino fu la regione che dette più voti alla Repubblica. Nel 1950 mi sono sposata con un siciliano di Noto che insegnava a Siracusa dove ho insegnato Italiano e storia. Ho sempre amato scrivere e studiare, fare ricerche su tematiche sociali e storiche. Sono socia della sezione FILDIS-Teocrito di Siracusa e per loro svolgo attività culturali. Francesca Saluto (Palermo, 23 maggio 1916) La possibilità di votare era l’argomento di conversazione con le amiche. È stato emozionante perché per la prima volta si votava e noi ci sentivamo realizzate. Non si discuteva d’altro che del voto esteso alle donne, era una vera vittoria. Dopo aver votato noi giovani donne siamo andate a passeggio. Sentivamo di aver partecipato a qualcosa di importante per la nostra vita sociale.” • Fonte: Maria Maddalena Carboni, Past President sezione FILDIS-Marsala Elisabetta Toscano Piccione (Siracusa, 9 ottobre 1922) Mi hanno sempre affettuosamente chiamato Lisetta. Ho frequentato le scuole medie e superiori presso il Collegio femminile delle Suore Orsoline, in città. Mi sono laureata in Lettere Classiche all’Università di Catania, nel 1952, e sono stata assistente del prof. Quintino Cantarella, studioso di Letteratura e Lingua greca, ordinario e titolare della Cattedra nella stessa Università. Sono stata Presidente diocesana della Gioventù femminile di Azione Cattolica, insignita dal Vescovo, Mons. Baranzini, dell’onorificenza ‘Pro Ecclesia et Pontifice’. Ho fondato a Siracusa il Comitato di inserimento sociale delle donne (CIRS) che accoglie ragazze-madri e ragazze a rischio. Ho sposato l’avv. Corrado Piccione, di elevata cultura e grande preparazione professionale. Cittadino benemerito a Siracusa. Non avendo avuto figli, abbiamo adottato un bimRenata Russo Drago, saggista e conferenziera, è intervenuta, nella Biblioteca dei Cappuccini, sul tema ‘1946-2016: la donna e il voto’ in occasione del Settantennio e ha dato il suo contributo di sapere e memoria durante i festeggiamenti pubblici del 2 giugno. Tra gli editi: I figli dello Stato Donne e bambini nella Sicilia del XIX secolo (Lombardi, 2000); Tra violenza e onore (Lombardi, 2012, seconda edizione 2016). Opere segnalate nel Premio Paese delle donne & Donna e Poesia, 2016. L’Autrice ha una figlia medico che assiste gli/le immigrate e un figlio magistrato. • Fonte: Mariella Ubbriaco, Segretaria della FILDIS nazionale

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