1946 il voto delle donne

72 1946: il voto delle donne Teresa Mattei e il Comitato dei 18: Gruppo redazionale del Comitato dei 75 Teresa Mattei (Genova 1921 – Usigliano, 13 marzo 2013). Laureata in filosofia, insegnante, fu eletta, come Bianca Bianchi, nel Collegio di Firenze e Pistoia, nelle liste del PCI. Cresciuta a Milano, figlia di un padre dirigente della compagnia dei telefoni, iniziò giovanissima l’attivismo antifascista e, sedicenne, rischiò l’arresto rientrando da una missione in Costa Azzurra dove aveva portato dei soldi ai fratelli Rosselli. Essendo stata fermata insieme a don Primo Mazzolari, noto antifascista, fu rilasciata perché riuscì a convincere i Nazisti che non si trattava di faccende politiche ma religiose. L’attività di staffetta proseguì a Roma dove si contò fra le fondatrici dei locali Gruppi di Difesa della Donna e del Fronte della Gioventù Laureata in Filosofia, fu tra le prime iscritte all’Unione Donne Italiane. Luigi Longo, un sottosegretario del partito, le parlò di festeggiare l’8 marzo ad imitazione della Francia dove le donne ricevevano mughetti e violette; lei s’inventò una principessa cinese amante delle mimose e propose quel fiore semplice, simbolo di gioia familiare e gentilezza femminile, assai meno costoso perché gli alberi di mimosa erano in piena fioritura nel periodo. La più giovane e la più longeva delle Madri Costituenti, ritenuta una “ragazzina ribelle”, entrò, venticinquenne a Montecitorio, partecipò al Comitato dei 18 e svolse l’incarico di Segretaria dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Costituente. Suo è l’intervento che definì il secondo comma dell’art. 3: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini » Ancora alla Costituente, fu la prima rappresentante delle madri sole o “ragazze madri”. Fece parte del gruppo che consegnò il 27 dicembre 1947 la Costituzione nelle mani del 1° Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola. Vedova di Bruno Sanguinetti, che la lasciò presto, con due figli, sposò in seconde nozze Iacopo Muzio, dirigente del PCI, da cui ebbe altri due figli. Rifiutata la candidatura alla seconda legislatura, fu espulsa dal PCI soprattutto per i dissensi verso Togliatti e la maggioranza del gruppo dirigente. Tornata a Milano, dove con Rossana Rossanda, si prese cura della Casa della Cultura, dal 1958 s’impegnò ancora di più a favore dei diritti delle donne e dei minori per i quali fondò un Centro Studi e la Cooperativa di Monte Olimpino, per «promuovere il cinema fatto dai bambini come nuova forma di comunicazione e di espressione della loro creatività.» Iniziativa che nel ’68, sbarcò alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Non ultima, fondò nel 1987 a Ponsacco (PI) la Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione e per fondare una cultura di Pace. Sorella di Gianfranco Mattei, torturato dalle SS, fu testimone nel processo a Priebke. Difese sempre e ovunque la Costituzione solendo dire che all’art. 1 che «ci ha fatto diventare cittadini, non sudditi poiché la sovranità appartiene al popolo». Pronunciò a Mauthausen, durante il Pellegrinaggio dell’ANED, uno storico discorso sulla libertà e la Pace davanti a più di 200.000 ragazzi di tutta Europa (2004). Bib.: Pacini Patrizia, Teresa Mattei, una donna nella storia: dall’antifascismo militante all’impegno in difesa dell’infanzia, Consiglio Regionale della Toscana, 2009.

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