1946 il voto delle donne

71 Consulta Nazionale, Comitato dei 75, Assemblea Costituente Noce e Merlin condivisero il merito dell’art 3: “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso ” che pose la base giuridica per il raggiungimento della parità di diritti tra uomo e donna. Noce esercitò anche un’importante mediazione rispetto all’art. 40, sul diritto di sciopero, ispirandosi alla Costituzione della IV Repubblica francese. Tra le molte leggi proposte da Deputata nella prima legislatura (1948), la n 860 del 26 agosto 1950 riguardò la “Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri” che aboliva la normativa fascista del 1934 e rafforzava l’iter sulla parità sfociato negli anni Settanta. Segretaria nazionale del sindacato FIOT, delle operaie tessili, lo lasciò solo quando divenne Segretaria dell’Unione Internazionale Sindacale dei Lavoratori tessili e dell’abbigliamento (UISTA) che dalla sede di Varsavia si era spostata a Milano e di cui era stata Presidente. Nel 1953, apprese dalle pagine del Corriere della Sera che il marito aveva ottenuto l’annullamento del matrimonio nella Repubblica di San Marino (1953) falsificandone la firma; un atto più grave e doloroso del carcere e della deportazione, come scrisse nelle memorie, ma che la dirigenza del PCI le impedì di denunciare, escludendola dalla Direzione. Lontana dalla politica partitica, fra il 1954 e il 1959, incrementò l’attivismo, per la GGIL, nel CNEL. L’autobiografia, Rivoluzionaria professionale, è specchio della sua vita e di quella del PCI.

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