1946 il voto delle donne

18 1946: il voto delle donne Rivendicazione dei diritti: Mary Wollstonecraft (1759-1797) di Ginevra Conti Odorisio, Ordinaria di Storia delle Dottrine Politiche Università di “Roma Tre” Mary Wollstonecraft, nata a Spitalfields, un sobborgo di Londra, fu una delle esponenti più significative del radicalismo inglese del XVIII secolo. Tutta la sua opera fu profondamente segnata dall’incontro con il dissenso religioso e con il radicalismo politico. Seconda di sei figli, nel 1788, all’età di diciannove anni, abbandonò la casa paterna per lavorare come dama di compagnia e poter provvedere a se stessa. Dopo un paio d’anni lasciò quest’impiego per tornare a casa ad assistere la madre malata alla cui morte si trasferì, con le sorelle Eliza ed Everina e con l’amica Fanny Blood, a Newington Green, vicino a Londra, dove aprì una piccola scuola (1783). Qui Mary conobbe il filosofo radicale Richard Price ed entrò in contatto con una vasta comunità di dissidenti religiosi, intellettualmente molto vitale, composta di filosofi, pedagoghi e riformisti radicali che non si riconoscevano nella chiesa anglicana. In seguito al fallimento e alla chiusura della scuola, Wollstonecraft lavorò dal 1786 al 1787, come governante presso Lord e Lady Kingsborough, una delle famiglie più in vista d’Irlanda. Nel 1787 diede alle stampe Thoughts on the Education of Daughters che, come tutte le sue opere successive, fu editato da Joseph Johnson. L’autrice vi sottolinea l’importanza del ruolo dell’ambiente e dell’educazione nella formazione dell’individuo; mette in discussione l’educazione tradizionalmente riservata alle giovani che, finalizzata unicamente al matrimonio, lasciava alle donne ben poche opportunità di guadagnarsi da vivere. Dal 1788, Mary Wollstonecraft collaborò stabilmente con la rivista “Analytical Review”, di J. Johnson, editore di gran parte della letteratura radicale e dissidente. Lo stesso anno pubblicò il romanzo Mary A Fiction Dopo avere svolto quei pochi lavori all’epoca tradizionalmente aperti alle donne – dama di compagnia, maestra e governante – decise di guadagnarsi da vivere in maniera non convenzionale e divenne una scrittrice politica. Nel 1789 giunse in Inghilterra la notizia dell’inizio della Rivoluzione francese, accolta da radicali e dissidenti, con entusiasmo. Il 4 novembre di quell’anno, in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della “Gloriosa Rivoluzione” inglese del 1688, Richard Price [ndr. filosofo, economista e matematico), stabilì un’analogia tra i due eventi, augurandosi che la “Gloriosa Rivoluzione” potesse essere completata con l’affermazione concreta del diritto dei cittadini a scegliersi il proprio governo e la proclamazione dei diritti naturali dell’uomo. Nel 1790, le Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia, di Edmund Burke, costituirono una dura reazione alla Rivoluzione francese, un attacco agli entusiasmi dei radicali e di Price in particolare. L’autore contrappose alla “teoria dei diritti dell’uomo” quella della “prescrizione storica dei diritti” e confutò qualunque pretesa similitudine tra eventi inglesi e francesi. A sua volta, Mary Wollstonecraft, in reazione all’attacco e in difesa della “teoria dei diritti naturali e imprescrittibili dell’individuo” pubblicò A Vindication of the Rights of Men (1790), e A Vindication of the Rights of Woman (1792), contributo classico al femminismo settecentesco, in cui l’autrice concentrò la riflessione sull’idea della condizione di inferiorità femminile come costrutto culturale dovuto al costume, al pregiudizio e alla consuetudine. La sua disamina s’incentra, dunque, sulla necessità di un cambiamento culturale che passi attraverso una pari istruzione per uomini e donne. Nel dicembre del 1792, Mary Wollstonecraft partì, sola, per Parigi, per poter comprendere meglio gli eventi rivoluzionari. Quì, testimone del periodo giacobino di Robespierre, la fase più buia e sanguinosa della Rivoluzione, iniziò, nella Parigi del Terrore, la tormentata relazione sentimentale con l’americano Gilbert Imlay. Dopo il settembre del 1793, la posizione degli espatriati inglesi in Francia diventò critica e per motivi di sicurezza, Mary lasciò Parigi per rifugiarsi nel villaggio di Neully sur Seine dove iniziò a scrivere An Historical and Moral View of the Origin and Progress of the French Revolution, uscito a Londra nel 1794. Come lei stessa ammise, la narrazione degli eventi della prima fase della Rivoluzione è influenzata dall’esperienza del Terrore; ne risulta un’analisi lucida e disincantata ma anche fortemente segnata dal travaglio interiore di un’Autrice che tanto aveva creduto nei principi ispiratori della Rivoluzione e che peraltro non rinnegò mai. Dalla relazione con Gilbert Imlay, il 14 maggio 1794 nacque Frances, detta Fanny. Sin dall’inizio, il padre non si rivelò interessato alla vita familiare e ben presto partì per Londra lasciando Mary sola con la bambina malata di vaiolo. Wollstonecraft visse uno dei periodi personalmente e

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