1946 il voto delle donne

Due Lettere di Giustina Poli Merlin al Prefetto di Nuoro Padova 1° aprile 1929 Eccellenza, ieri ricevetti dainata per motivi politici, la lettera di cui mi permetto trasmettere all’E mia figlia, professoressa Lina Merlin, in codesta città confcc V una copia Da essa Vostra Ecc potrà capire in quale angoscia io viva temendo nuovi guai per mia figlia, mentre, sono sicura, come essa stessa me lo afferma, che non se li merita Prego l’Ecc V a voler prendersi a cuore la sua causa; di voler indagare per accertarsi che le accuse mosse contro di essa sono calunnie; di voler difenderla contro quelle; di non permettere che io, madre già tanto sventurata, abbia a soffrire nuove angosce Sento che io, che ho dato tanto alla Patria, offrendole tre figli a difenderla, dei quali due sono morti in guerra, uno volontario e uno fregiato di più medaglie, fra cui quella d’oro, non posso essere trattata, dalle istituzioni, tanto inumanamente con punizioni troppo gravi ad un’altra mia creatura, che in realtà non le merita Ho ragione di credere che l’Ecc V animata da sentimenti di giustizia e di bontà vorrà esaudire il mio ardente desiderio che è quello che a mia figlia siano risparmiate ulteriori afflizioni Non taccio a V Ecc che contemporaneamente a questa, invio a Sua Ecc il Capo del Governo un’altra mia lettera accompagnando l’originale ricevuto ieri e sono certa che accoglierà favorevolmente, come fece altre volte, la stessa preghiera che rivolgo a Voi Ringrazio V Ecc di quanto farà in favore di mia figlia e porgo i più profondi ossequi Devotissima, Giustina Merlin Poli – Via Altinate 46, Padova Padova, 16 aprile 1929 VII Eccellenza, mia figlia, Lina Merlin, mi scrive: “Ieri il signor Prefetto mi ha mandata a chiamare; mi ha accolta con molta cortesia e mi ha assicurata che non avrò nulla da temere se la mia coscienza non ha nulla da rimproverarsi” Io sono sicura della condotta impeccabile di mia figlia, perciò le buone parole, che l’Ecc V s’è compiaciuta di rivolgerle, m’assicurano ch’essa non avrà altri spasimi fino alla fine del suo esilio E nel mentre, con tutto il mio amore di madre, la raccomando alla Vostra bontà, non trovo parole bastevoli per esprimerVi tutta la mia riconoscenza e i miei più vivi ringraziamenti Col massimo ossequio dell’Ecc V Devotissima, Giustina Merlin Poli non avessi coscienza della mia posizione, che non comprendessi l’attuale situazione, insomma che avessi perduto quell’intelligenza e quel buon senso che, modestia a parte, non mi fanno difetto Dunque qualcuno vuol farmi del male ed ha costruito, forse sapientemente, una frottola le cui conseguenze possono essere gravi Sono certa che tu dubiterai della serva di casa Te lo escludo, perché io con lei non ebbi alcuna questione, e da molto nessuno in casa ha da lamentarsi di lei Di tre persone dubito: della mia ex padrona di casa, che può aver istigato qualche professore, ora suo inquilino, a denunciarmi o a insinuare malignità sul mio conto; della cognata di quel confinato sposatosi a Nuoro, che sono malvagie e non ebbero mai simpatia per me; di un alunno, un sergente maggiore, che in questi ultimi tempi mi faceva certi compiti e teneva certi discorsi da…agente provocatore, mentre prima si comportava perfettamente, come uno scolaro qualsiasi, anzi ignorava, o fingeva di ignorare, che io ero confinata Se è costui il calunniatore, mi farò presentare, a meno che non li distrugga, i suoi compiti, che smentiranno ogni accusa di mio insegnamento antinazionale Sono ben certa di non avere detto nulla, nemmeno che potesse essere male interpretato, perché non ho voluto dir mai nulla e perché è tanto logico che stia in guardia, specie di gente della quale diffido Che dirti? Io avrò coraggio anche stavolta, benché mi senta nel cuore un triste presentimento Se non si volesse ascoltarmi? Abbiate coraggio anche voi Il mio destino è ben doloroso! Vi bacio, Lina. Le tre lettere sono tratte dalla ricerca di Angela Orani: Archivio di Stato di Nuoro. Fondo Prefettura, Serie Gabinetto, Cat.XII, Ordine pubblico, Busta 103.-11.4.1929 Atti.

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